lunedì 19 luglio 2010
C'è un ventaglio di (brutte) possibilità
Provate a immaginare chi, dopo l’anno tra i più orribili della storia, sogna di andarsene in vacanza.
Provate poi a immaginare chi, per farlo, ha addirittura chiesto il solito prestito trinciaossa.
Ora, infine, immaginate chi ha fatto entrambe le cose scegliendo i Viaggi del Ventaglio come tour operator.
Nel giorno in cui l’Istat rivela che il 24% degli italiani acquista pacchetti turistici sul web, dovrebbe fare notizia che fino a venerdì scorso, a Ventaglio già fallito e digerito, sul sito del gruppo i viaggi (col buco) si potevano ancora acquistare. Se cliccate adesso, c’è scritto che la sezione “shopping” è in manutenzione, ma fa impressione che la homepage sia ancora accattivante, tutt’altro che listata a lutto.
Non cercate la parola “default”, “fallimento”, “chiusura”: non c’è.
Chi doveva sapere, anche stavolta, sapeva.
Sinceramente, chi ha acquistato un viaggio dal Ventaglio se ne frega che questa società fosse da un paio d’anni sulla “lista nera” della Consob.
E il problema, forse, non è nemmeno questo, quanto che i cataloghi siano stati tranquillamente spediti, distribuiti e piazzati nelle mani di tanti italiani convinti dalle immagini bikini-cocktail-ombrelloni-disco-buffet…
Molte agenzie turistiche, con coscienza, questi cataloghi non li hanno distribuiti. Altre l’hanno fatto. I clienti di queste ultime dovrebbero chiedere spiegazioni (e se si portano dietro un amico che fa il buttafuori in qualche discoteca nel Viterbese, potrebbero spuntare almeno un weekend gratis a Lignano).
C’è chi ora, forse con l’obiettivo di racimolare qualche “tessera” sostenitori, potrebbe inventarsi una class action. Occhio: non c’è più un patrimonio sul quale sperare.
Il Ventaglio da tempo ha già ceduto i suoi gioielli e ora ha chiuso.
E’ il triste epilogo di chi aveva inventato l’all inclusive.
Tutto incluso.
Anche la bufala.
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