mercoledì 20 aprile 2011

La modifica dell'articolo 1 della Costituzione...


Il Pdl ha proposto la modifica dell'articolo 1 della Costituzione.
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro...
Più vecchio del mondo.

mercoledì 6 aprile 2011

Dài a Cesare...


Cesare Geronzi si è dimesso.
Non sappiamo bene se sia più giusto rompere, dopo mesi, il nostro silenzio per dare questa notizia, oppure per annunciarvi che questa sera alle 18,30 alla Libreria Rizzoli in Galleria, a Milano, presentiamo il nostro "Mutande di ghisa".
Nel dubbio, abbiamo comunque rotto il silenzio...

venerdì 26 novembre 2010

Missione bontà: selexionate il vostro missile preferito...


Armi di Stato: volendo semplificare, è questo che si dice quando si pensa a Finmeccanica.
Che siano poi radar o elicotteri, la differenza è minima, e resta il fatto che si parla comunque della seconda società industriale del paese dopo Fiat, l’ottava del settore a livello mondiale.
Un orgoglio nazionale, certo. Ma soprattutto una società a controllo pubblico che dopo spezzatini, ristrutturazioni e diversi cambiamenti di orizzonte strategico, compresa una parziale privatizzazione, ha avuto un nuovo decollo.
Per un motivo semplice: l’industria delle armi – come quella dei farmaci – non conosce crisi e, strano ma vero, a sbirciare le finanziarie di mezzo mondo le spese per il settore o aumentano o non diminuiscono. Un esempio: basti pensare che la nostra missione in Afghanistan costava e costerà 40 milioni al mese, niente tagli, che sia poi di pace o di guerra non sarà mai facile dirlo.
Ma con chi fa affari Finmeccanica?
Pecunia non olet, quindi con tutti. E per arrivare alla considerevole cifra dei 18 miliardi di fatturato, nel 2009, l’elenco spazia dalla Turchia al Pakistan. Nel rapporto di sostenibilità, recentemente presentato a Milano in Cattolica, si dice che il gruppo è un libro aperto solo per investitori e clienti “socialmente responsabili”. Fatto sta che Finmeccanica è esclusa dalla lista di molti fondi etici.
Difficile però che gli azionisti gliene facciano una colpa: Finmeccanica nell’anno orribile della crisi per tutti, ha aumentato i ricavi del 21%. E continua nel suo volo: basta scorrere l’elenco ufficiale dei suoi comunicati stampa e, solo a novembre, si legge di 4 commesse che valgono oltre due miliardi di euro. Oltre un terzo della manovra.
Uno e mezzo, notizia di ieri, in arrivo dalle ferrovie russe per l’alta velocità. Notizia apprezzata in Borsa, dove oggi, in piena bufera, il titolo ha retto (anzi, ha gudagnato il 2%) solo per questo.
Un segno, forse, dello stato di grazia in cui vive Finmeccanica dopo anni di rapporti difficili con il potere politico, risolti – anche - assicurando spesso posti in azienda a molti parenti di noti politici: Mastella, Marini, Forlani, Mussolini, Sarmi. Elenco lungo, perché in Finmeccanica si è tenuto conto di ogni equilibrio.
Materia in cui il presidente e amministratore delegato, è considerato maestro: amico e conterraneo del ministro Altero Matteoli – siamo tra Livorno e dintorni - Guarguaglini ha sempre avuto ottimi rapporti con esponenti di spicco del centrosinistra, come Amato e D’Alema. Ed è in queste ore che si capirà se e quanto, questi rapporti, contano.

lunedì 1 novembre 2010

Occhio al rialzo dei tassi-bunga


Questa è Karima El Marough, così si chiama Ruby Rubacuori, scoperta da Fede, conosciuta da Mora e nota ospite dei party di Nerone ad Arcore. Oggi compie 18 anni e se ne potrebbe mostrare il volto, ma noi non lo facciamo perché non ce ne può fregare di meno...
Si cerca di capire come siano andate effettivamente le cose la sera di quel 27 maggio che l’ha resa famosa. La sera in cui, minorenne inquietissima, venne portata in Questura a Milano con l’accusa di furto. Non tutto torna, i faldoni in Procura aumentano di volume, la Questura dice che ha seguito le procedure, il Tribunale dei minori dice di no. La querelle sul rilascio della giovane e inquieta marocchina parte dal fatto che Berlusconi, con una telefonata, ne ottenne il rilascio perché sarebbe stata la nipote del presidente egiziano Mubarak ma Ruby, dopo un affido-lampo alla Minetti fedelissima di Nerone, ex sua igienista oral B (e abc) ed ex ballerina del Colorado Cafè (attuale consigliera al Pirellone), venne scaricata a casa di una brazileira che sette giorni dopo la gonfiò di botte, esito non proprio nobile per la nipote di un discendente dei faraoni.
Per fortuna che, giovedì sera, per la sua festa di compleanno all'Albikokka di Genova, l’esclusiva verrà profumatamente pagata da un noto settimanale che non vuol certo perdersi la reginetta dell’ultimo gossip (che, se fosse "Chi", riguarderebbe pure il suo editore).

PS: adesso, se siete riusciti ad arrivare fino in fondo, sappiate che "bunga" in malese significa tasso di interesse... Alla prossima festa vedrete che invitano pure Trichet. (E così almeno abbiamo spiegato la nostra piccola digressione).

venerdì 29 ottobre 2010

Baldassarre, il pusher di cordate


Sarà pure senza presidente da 122 giorni (al 29 ottobre, poi contateveli), ma quando vuole la Consob non scherza. Tanto che per tenersi in forma, oggi ha sparato tra i denti di Antonio Baldassarre una sanzione da 400mila euro più la perdita per quattro mesi dei requisiti di onorabilità. Motivo: Baldassarre ha adottato "una condotta illecita accreditando, tra agosto e dicembre 2007, l'esistenza di una cordata pronta a rilevare l'Alitalia". (Cordata di cui alleghiamo in alto una foto di repertorio, grazie).
Occhéi, niente di formidabile dirà qualcuno, ma attenzione: Baldassarre di mestiere, prima di fare il pusher di cordate barzelletta, faceva il presidente della Rai; e, ancora prima, il presidente della Corte Costituzionale (presente, no? Quelli con l'ermellino, il cappello da giamburrasca e la licenza di decidere su leggi e compagnia).
La cosa è una di quelle che passeranno magari inosservate, ma vale la pena di sottolineare che dare la patente dello scarsamente "onorabile" a un ex presidente della Consulta è un passaggio mica da ridere. Che cosa comporta? Beh, secondo l'articolo 187-quater del Testo Unico della Finanza, Baldassarre per quattro mesi non potrà assumere incarichi societari.
Vabbé, consolazione magra, uno così ci vuole comunque coraggio a prenderselo, anche perché basta andarsi a riguardare gli articoli di quei giorni per rendersi conto che la cordata esprimeva meno solidità di un frollino. Così, a memoria, ne facevano parte alcune società "strane" israeliane e congolesi; poi (apriti cielo...) aveva imbarcato anche i Viaggi del Ventaglio, oltre a una srl che gestisce un McDonald's all'Eur (cacchio, volevano ingrandirsi con qualche bigmac al volo).
Non per dire, ma con tutta la buona volontà che c'ha messo, la Consob ha impiegato 3 anni a indagare e arrivare a un verdetto.
Meno della Corte Costituzionale, forse.
Ma cavolo, nel frattempo quanti aerei ha perso?

Ps: grazie a lui cambia la favola dei Re Magi. Oro, incenso e fuffa: Gaspare e Melchiorre proseguono, a Baldassarre è finita la mirra...

mercoledì 27 ottobre 2010

La festa di chi ci ha fatto la...festa


Festeggiate anche voi l'86mo compleanno della Giornata Mondiale del Risparmio.
Però, occhio: festeggiate solo se state in quel 33% di italiani che, secondo il Rapporto Acri-Ipsos, riesce a risparmiare ancora qualcosa.
Fanno anche le feste, celebrano le giornate mondiali... Ma vaffanbanka, va...

martedì 26 ottobre 2010

Tra banca e banco il passo è (troppo) breve


“Vorreste che a educare i vostri figli all’utilizzo del denaro sia un bancario, un promotore finanziario o un assicuratore?”. Questa domanda è l’incipit del bel pezzo di Marco lo Conte sull’ultimo numero di Plus che parla dell’imminente Giornata Mondiale del Risparmio.
Dobbiamo essere sinceri, ma proprio sinceri? Nessuno dei tre.
Guardate la foto: ecco l'aula (vuota!) che sinceramente auguriamo a uno qualunque di questi tre. Noi, per l’educazione finanziaria dei nostri figli, pensiamo a un “quarto uomo” (quarta donna pure, anzi meglio), visto che arbitro e guardalinee non ci fanno impazzire. Pensiamo a una figura sopra le parti che sia effettivamente sopra le parti, che non abbia nemmeno lontanamente la possibilità di esprimere un conflitto di interessi.
Pensiamo a consulenti, prof, insegnanti, educatori – quel che volete voi – indipendenti.
Scusate, ma chi insegna economia a scuola (non stiamo parlando di università, perché con i baroni il discorso cambia: i cda delle fondazioni ne sono stracolmi) lavora forse in banca? Sarebbe come pretendere che gli unici in grado di dire come si beve con saggezza il vino fossero gli osti; come se a insegnare i rischi del fumo ci mettessimo il signor Philip Morris; e a spiegare che cos’è un conto corrente e come si apre chiamassimo, appunto, un bancario.
Gli esempi si sprecano, divertitevi voi.
Noi è da un sacco che non ci divertiamo più…