martedì 7 settembre 2010

Bancarizzati & bancarincazzati


Giornate pesanti, come rientro dalle ferie non c'è male.
Tralasciamo (per ora, dateci un paio di giorni) le vecchie nuove paure che riguardano la solidità delle banche europee, il riaffacciarsi dello spettro delle cajas spagnole, la lievitazione dei rendimenti (chiamateli se volete premi al rischio) dei bond irlandesi, portoghesi e greci.
Tralasciamo perché tanto non è cambiato niente (lo diciamo da mesi...).
Ma vi regaliamo una chicca, di quelle che fanno pensare e anche venire le bolle:
c'è arrivata la richiesta di dare spazio a uno studio sul risparmio dell'Osservatorio Ing Direct.
Nulla da dire: è interessante, chiaro, moderatamente ottimista e utile.
Ma porca miseria, quando si legge nel disclaimer che il campione è composto di oltre "mille individui rappresentativi della popolazione bancarizzata" sembra di leggere la motivazione di un attapiramento, le specifiche di un bugiardino su un farmaco antidepressivo.
Bancarizzato a chi?
E' l'ennesima prova che il cammino verso un linguaggio chiaro e comprensibile, nonostante la buona volontà, è in salita, e la salita è ripida come l'Aconcagua.
Alla terza riga c'è scritto pure "trend"... Aiuto, dateci una speranza, ora o mai più.
Siamo veramente bancarincazzati...

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