venerdì 23 aprile 2010

Le tre F, il salone del risparmio e l’educazione finanziaria.


Sembra l’inizio di una di quelle barzellette: “ ci sono un’inglese, un francese e un’italiano”, invece è un breve resoconto della tre giorni al Salone della gestione del risparmio.
A piazza Affari nel parterre e nei sotterranei di palazzo Mezzanotte, le tre F sono state ampiamente rispettate: finanza, football e f…. Infatti oltre agli addetti ai lavori non sono mancati calciatori e personaggi dello spettacolo che parlavano di risparmio e investimenti, il che fa quantomeno pensare al perché non ci sia almeno un analista finanziario, che parla di pallone, a Controcampo la domenica sera. Del resto sempre per il famoso assioma di cui sopra non c’era Melissa Satta, insieme ad Alberto Brandi, ma le società prodotto hanno ampiamente (si fa per dire perché Melissa è Melissa) compensato l’assenza della valletta piazzando un esercito di hostess distributrici di sorrisi e di gadget. Siamo comunque lontani dai livelli del Motor Show e dei saloni dell’auto e del mobile, ma anche la triste ed autoreferenziale Finanza, quella senza le mostrine, ha cominciato a esporre i propri prodotti in maniera più colorita. Qualcuno ha detto che negli stand dove la “presenza” era più agguerrita bisognasse nascondere qualche contenuto di competenza ma queste sono solo le maldicenze degli invidiosi.
Numerosissimi i convegni, davvero tanti e con personaggi davvero autorevoli qualcuno come sempre pieno di storia e anche di boria. Una volta il miglior carrello dei bolliti veniva servito all’Assassino, ristorante milanese , dove il Milan di sacchiana memoria era solito festeggiare le proprie vittorie; ora che vince l’Inter i “bolliti” li hanno trasferiti nel parterre di Palazzo Mezzanotte, freddi e a parlare di finanza. E l’educazione finanziaria? Direte voi. Di quella, che va di gran moda oggigiorno, hanno riempito di parole le sale. Davvero come accade per il sesso ne hanno parlato tutti, perché pochi la fanno. Un autorevole country manager etico e di spessore ha dichiarato che l’intento non fosse quello di educare ma di lobotomizzare. Difficile non essere d’accordo. Un plauso a Invesco che invece di confondere e stordire durante il giorno ha deciso di “ubriacare” gli attori della finanza con un piacevole quanto gradito “fuori salone” al just Cavalli, ma rigorosamente la sera, e naturalmente per non sfigurare, in assenza dell’educazione, con la presenza di tanta F.

2 commenti:

  1. Se facessero vera educazione finanziaria gli italiani smetterebbero di acquistare le obbligazioni offerte dalle loro banche che rendono meno dei titoli di stato, o le obbligazioni strutturate con commissioni altissime. Per non parlare dei fondi che in media fanno peggio del mercato.

    Insomma, forse non conviene a banche etc fare educazione finanziara, meglio adattarsi alla tv e proporre f.

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  2. Buona sera finalmente avete fatto un blog a questo punto vi chiedo visto che ogni settimana leggo con interesse i vostri articoli su Oggi anche se mi arriva il giornale con una settimana di ritardo.
    Vi chiedo perchè non date informazioni complete come fate sugli articoli anche qui sul Blog come investire .
    Ad esempio vi sento piu parlare del credito Valtellinese perchè?
    Cordialmente Amedeo 28

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